Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44365 del 22 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:44365PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., si configura quando il soggetto rende una dichiarazione mendace in un atto pubblico, come la dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, art. 47, relativa al trasferimento della propria dimora abituale. Ai fini della sussistenza del reato, non rileva la qualificazione formale della dichiarazione come prevista dagli artt. 46 o 47 del citato D.P.R., essendo punite indifferentemente le falsità compiute negli atti elencati in tali norme. La residenza della persona, ai sensi dell'art. 43 c.c., è determinata dall'abituale e volontaria dimora in un determinato luogo, caratterizzata dalla permanenza per un periodo apprezzabile e dall'intenzione di abitarvi in modo stabile, rivelata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali, familiari ed affettive. Pertanto, la falsa dichiarazione di trasferimento della propria dimora abituale, resa ai fini dell'iscrizione anagrafica per mutamento della residenza, integra il delitto di cui all'art. 483 c.p., anche se la dichiarazione non è mai stata iscritta all'anagrafe. Inoltre, il delitto di truffa aggravata ai danni dell'INPS, di cui all'art. 640 cpv. c.p., si configura quando il soggetto, mediante la falsa dichiarazione di residenza abituale in Italia, induce in errore l'ente previdenziale circa la sussistenza dei presupposti per l'erogazione dell'assegno sociale, di cui alla L. n. 335/1995, art. 3, comma 6, ottenendone indebitamente il pagamento. In tal caso, è irrilevante che le somme indebitamente percepite siano state successivamente trasferite o trattenute da un terzo, essendo sufficiente che l'agente abbia dato causa all'evento con la propria condotta fraudolenta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro del 4.2.2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
letta la requisitoria del PG che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Catanzaro ha confermato la sentenza con cui, in data 24.5.2018, il Tribunale di Castrovillari, p…

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