Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17201 del 6 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:17201PEN

Massima

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Il giudice della revisione, nel valutare l'ammissibilità di una richiesta di revisione di una sentenza di condanna, è tenuto a compiere una delibazione prognostica circa il grado di affidabilità e rilevanza delle nuove prove addotte, senza tuttavia anticipare il giudizio di merito. Pertanto, il giudice può dichiarare inammissibile la richiesta di revisione qualora ritenga, con congrua motivazione, che le nuove prove siano manifestamente irrilevanti e inidonee a sovvertire il giudicato, senza dover procedere a un'approfondita rivalutazione del compendio probatorio già esaminato nel giudizio di merito. Tale valutazione di manifesta infondatezza della prova nuova deve essere logicamente giustificata, dimostrando l'assenza di specificità e incidenza probatoria della stessa, come nel caso in cui sia stata dedotta la testimonianza di un soggetto de relato senza indicazione della fonte di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sa. Ma. , nato in (OMESSO);

avverso l'ordinanza della Corte di Appello di Caltanissetta in data 31.08.2009 che ha dichiarato inammissibile de plano l'istanza di revisione della sentenza di condanna pronunciata nei suoi confronti dalla Corte d'Appello di Palermo in data 12.06.2007, irrevocabile;

Visti l'ordinanza denunciata e il ricorso;

Sentita in Camera di Consiglio la relazione del consigliere dott. ((omissis));

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