Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11438 del 14 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:11438PEN

Massima

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Il reato di appropriazione indebita si configura quando l'agente, pur essendo legittimato al possesso di beni mobili o denaro altrui, ne dispone in modo da sottrarre definitivamente la disponibilità di essi al legittimo proprietario o titolare, realizzando così una diminuzione patrimoniale a proprio vantaggio. Perché il reato sussista, è necessario che l'agente abbia agito con dolo, ossia con la volontà di appropriarsi indebitamente della cosa, a prescindere dalla sua qualifica formale di amministratore o rappresentante legale della società proprietaria. Pertanto, il mero esercizio di poteri gestori o di rappresentanza, anche se formalmente sospesi o revocati, non esclude la configurabilità del reato di appropriazione indebita, qualora l'agente abbia agito con la consapevolezza e la volontà di sottrarre definitivamente i beni alla disponibilità della società. Ciò anche in presenza di controversie societarie o provvedimenti giudiziari incidenti sulla titolarità della carica di amministratore, laddove l'agente abbia comunque agito in violazione dei doveri inerenti alla sua pregressa qualifica, appropriandosi indebitamente di beni sociali. La valutazione dell'elemento soggettivo del reato, ossia del dolo dell'agente, rientra nel merito della decisione e non può essere sindacata in sede di legittimità, se sorretta da motivazione logica e coerente con il compendio probatorio acquisito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PERROTTI Massi - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
e
(OMISSIS) s.r.l., (parte civile);
nei confronti di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/5/2017 della Corte di appello di Messina emessa nel processo in cui sono costituiti parti civili anche (OMISSIS) e (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Massimo Perrotti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Do…

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