Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23179 del 13 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:23179PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della propria qualità e violando i doveri inerenti alla funzione, rivela notizie riservate su operazioni di polizia giudiziaria al fine di agevolare un'associazione criminosa, commette il reato di rivelazione di segreti d'ufficio aggravato dall'agevolazione mafiosa. Tale condotta integra altresì il reato di favoreggiamento personale, in quanto il pubblico agente, con la sua azione, aiuta i membri dell'associazione criminale a eludere le investigazioni dell'autorità. La sussistenza di tali reati è comprovata da plurimi elementi di prova, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni ambientali e altri riscontri oggettivi, anche se vi possano essere marginali incoerenze cronologiche nelle fonti di prova. L'aggravante di agevolazione mafiosa è integrata quando l'abuso di poteri e la violazione dei doveri d'ufficio siano finalizzati a favorire l'associazione criminosa, a prescindere dal fatto che l'azione concreta del pubblico agente abbia effettivamente giovato ai membri di un determinato clan piuttosto che di un altro, essendo sufficiente che l'intento fosse quello di agevolare l'associazione nel suo complesso. La valutazione complessiva delle risultanze probatorie, anche se non prive di contrasti, può condurre a ritenere credibile e attendibile la ricostruzione dei fatti fornita dal collaboratore di giustizia, in assenza di manifesta illogicità o travisamento delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10069/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 04/03/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI Giuseppina che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(O…

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