Il reato di estorsione si configura quando la richiesta di denaro non è correlata ad un credito azionabile davanti all'autorità giudiziaria, ovvero quando la richiesta proviene da un terzo estraneo al rapporto sottostante, anche in presenza di organizzazioni dedite alla realizzazione di crediti per conto altrui mediante l'utilizzo di violenza o altre forme di illecita coartazione nei confronti dei debitori. In tali ipotesi, la condotta non può essere ricondotta all'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ma integra gli estremi del reato di estorsione di cui all'art. 629 c.p. Ai fini della concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, il giudice deve effettuare una valutazione complessiva della personalità dell'imputato, prendendo in considerazione tutte le circostanze indicate dall'art. 133 c.p., senza limitarsi agli elementi emersi in fase cautelare, potendo pervenire a una prognosi negativa anche in presenza di una precedente valutazione favorevole.