Il decreto di espropriazione è legittimo quando l'amministrazione ha correttamente determinato in via provvisoria l'indennità di esproprio, effettuato il deposito della stessa presso la Cassa Depositi e Prestiti e rispettato le procedure previste dal D.P.R. 327/2001, anche in presenza di contestazioni sulla quantificazione dell'indennità, la quale è di competenza esclusiva del giudice ordinario. L'impugnazione di atti presupposti e definitivi, già oggetto di precedenti pronunce giurisdizionali, è inammissibile per violazione del principio del ne bis in idem. L'approvazione di modifiche progettuali che non alterano in modo significativo l'impianto generale del progetto definitivo già approvato è legittima. La copertura finanziaria dell'intervento, deliberata dalla Regione Lazio, e la sussistenza del vincolo preordinato all'esproprio, validamente posto, rendono infondati i motivi di impugnazione relativi all'assenza di fondi e alla decadenza del vincolo. L'impugnazione di atti relativi a procedure concorsuali concluse e di provvedimenti di rimodulazione progettuale, adottati in esecuzione di richieste della Regione, è inammissibile per difetto di interesse.