Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15600 del 14 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15600PEN

Massima

La provocazione, quale causa di non punibilità per i reati contro l'onore, sussiste solo quando la reazione sia stata immediata e la condotta provocatoria integri gli estremi di un illecito civile o penale, ovvero sia comunque lesiva di regole comunemente accettate nella civile convivenza. Tuttavia, l'onere di allegare e dimostrare la sussistenza di tali presupposti incombe sull'imputato, il quale non può limitarsi a dedurre genericamente la provocazione senza spiegare le ragioni che la sorreggono e le modalità della reazione. Infatti, il mero utilizzo di un servizio pubblico da parte della persona offesa, senza alcuna condotta provocatoria, non integra i presupposti applicativi della scriminante della provocazione, la quale richiede una reale contiguità temporale tra il fatto ingiusto altrui e la reazione dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

Dott. AMATORE R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28.5.2014 del Tribunale di Avezzano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Roberto Amatore;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Di Nardo Marilia che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per la parte civile l'Avv. (OMISSIS) che ha concluso, associandosi alle richieste del PG e depositando con…

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