Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28633 del 18 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:28633PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere impugnato con ricorso per cassazione, il quale deve contenere specifici motivi di diritto e di fatto a sostegno della richiesta di annullamento, senza che possano essere fatti valere meri errori formali o irrilevanti, pena l'inammissibilità del ricorso. In particolare, l'errore materiale nell'indicazione delle generalità del ricorrente o di precedenti penali a lui non riferibili non costituisce motivo di impugnazione ammissibile, in assenza di una dimostrazione della sua rilevanza ai fini della motivazione del provvedimento impugnato. Il ricorso per cassazione avverso un'ordinanza del tribunale del riesame deve quindi incentrarsi su specifici vizi della motivazione o violazioni di legge, senza che possano essere dedotti motivi generici o estranei al contenuto del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RI. An. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Bari 8 settembre 2006 nel proc. pen. 14951 R.G. DDA;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. S. F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dr. Giuseppe FEBBRARO, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

Sentita l'arringa del difensore, avv. Franco METTA, il quale ne ha chiesto l'accoglimento.

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