Il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.) si configura quando l'ottenimento di un contributo o finanziamento pubblico avviene mediante la presentazione di una falsa dichiarazione sostitutiva, senza che sia necessario provare l'induzione in errore dell'ente erogatore. Tale fattispecie è distinta dal reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.), che richiede invece l'elemento dell'induzione in errore dell'amministrazione. Pertanto, quando il contributo o finanziamento è ottenuto automaticamente a seguito della presentazione di una falsa autodichiarazione, senza che l'ente erogatore sia stato indotto in errore, si configura il reato di cui all'art. 316-ter c.p. e non quello di cui all'art. 640-bis c.p. Inoltre, il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 483 c.p.) è assorbito nella fattispecie più grave di cui all'art. 316-ter c.p., trattandosi di un reato complesso. Infine, qualora l'importo indebitamente percepito non superi la soglia di rilevanza penale prevista dall'art. 316-ter c.p., la condotta integra una mera violazione amministrativa, in applicazione del principio di specialità tra fattispecie penali e amministrative.