Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12763 del 2 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:12763PEN

Massima

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La confisca di prevenzione patrimoniale può essere disposta indipendentemente dall'attualità della pericolosità sociale del soggetto, purché sussista la correlazione temporale tra il periodo di manifestazione della pericolosità e l'acquisizione dei beni da sottoporre a confisca. Il giudice della prevenzione deve accertare l'esistenza di una pluralità di indici fattuali altamente dimostrativi che gli acquisti patrimoniali siano la diretta derivazione causale della provvista formatasi nel periodo di illecita attività, in quanto esiste un collegamento di tipo logico tra il fatto presupposto, la pericolosità del proposto e l'incremento patrimoniale "ingiustificato" che ha generato i beni oggetto di confisca. La pericolosità sociale, oltre ad essere presupposto ineludibile della confisca di prevenzione, è anche "misura temporale" del suo ambito applicativo, per cui sono suscettibili di ablazione soltanto i beni acquistati nell'arco di tempo in cui si è manifestata la pericolosità sociale. Il giudice della prevenzione, nel valutare la pericolosità generica, deve accertare se questa investa l'intero percorso esistenziale del proposto o se sia individuabile un momento iniziale ed un termine finale della pericolosità sociale, al fine di stabilire se siano suscettibili di ablazione tutti i beni riconducibili al proposto ovvero soltanto quelli ricadenti nel periodo temporale individuato. La motivazione del provvedimento di confisca deve essere ampia e articolata, dando conto della sussistenza di una pluralità di indici fattuali altamente dimostrativi del nesso di derivazione causale tra il periodo di manifestazione della pericolosità e l'incremento patrimoniale "ingiustificato" del proposto, senza limitarsi ad un mero richiamo ai precedenti penali. La confisca parziale di un bene è legittima quando una quota del suo valore è stata acquisita con proventi di attività illecita, accertati sulla base di elementi probatori specifici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 30/04/2020 della CORTE APPELLO di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROCCHI GIACOMO;
lette le conclusioni del PG ((omissis)) che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto indicato in epigrafe, la Corte di appello di Lecce rigettava gli appelli…

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