Il reato di falso, oltre a ledere l'interesse pubblico alla genuinità materiale e alla veridicità ideologica di determinati atti, lede anche l'interesse del soggetto privato sulla cui sfera giuridica l'atto falso sia destinato a incidere concretamente. Pertanto, il soggetto privato danneggiato dal reato di falso riveste la qualità di persona offesa e, in quanto tale, è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento. Il giudice, nel valutare l'ammissibilità dell'opposizione della persona offesa, deve verificarne la pertinenza e la rilevanza, senza tuttavia anticipare valutazioni di merito sulla fondatezza o sull'esito delle indagini suppletive indicate. Pertanto, il giudice non può provvedere de plano alla richiesta di archiviazione, ma deve fissare l'udienza camerale per la trattazione dell'opposizione, nel rispetto del contraddittorio.