Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3589 del 24 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3589PEN

Massima

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Il difetto di sottoscrizione dell'atto di impugnazione da parte di un difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione, come prescritto a pena di inammissibilità dall'art. 613 c.p.p., comma 1, determina l'inidoneità originaria dell'atto a perseguire la finalità processuale, precludendone la valida instaurazione del giudizio di legittimità, anche nel caso di appello convertito in ricorso per cassazione. Tale causa di inammissibilità, dipendente da un vizio originario dell'atto, non è sanata dal successivo conseguimento da parte del difensore della particolare legittimazione richiesta, né dai motivi nuovi presentati da difensore cassazionista dopo la scadenza del termine per impugnare, in quanto la mancanza di sottoscrizione da parte di un difensore abilitato al patrocinio in Cassazione rende l'atto inidoneo alla finalità processuale perseguita, precludendone la valida instaurazione del giudizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/07/2015 del Tribunale di Cassino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Loy Maria Francesca, che ha concluso chiedendo dichiararsi il ricorso inammissibile.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del 3 luglio 2…

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