Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive e di acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle stesse in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione è legittimo anche in assenza di un provvedimento espresso di diniego della domanda di permesso di costruire in sanatoria, in quanto il silenzio serbato dall'amministrazione comunale sulla relativa istanza per oltre sessanta giorni comporta il formarsi del silenzio-rifiuto, ai sensi dell'art. 36, comma 3, del D.P.R. n. 380/2001. L'individuazione dell'immobile oggetto dell'abuso edilizio è sufficientemente determinata attraverso l'indicazione della via e del numero civico, senza necessità di una analitica indicazione degli estremi catastali, quando l'opera abusiva risulta comunque chiaramente identificata. La compatibilità dell'opera abusiva con la destinazione urbanistica prevista dal piano regolatore generale non è di per sé sufficiente a escludere la legittimità del provvedimento di demolizione, in quanto l'istanza di permesso di costruire in sanatoria, se presentata successivamente all'adozione delle ordinanze di demolizione, non può incidere sulla legittimità di queste ultime.