Il Comune non può sospendere sine die i procedimenti autorizzatori relativi all'installazione di impianti di telefonia mobile, in attesa dell'adozione di un regolamento comunale che disciplini la materia, in quanto ciò si porrebbe in contrasto con la disciplina di semplificazione recata dall'art. 87 del Codice delle comunicazioni elettroniche, che mira ad accelerare la realizzazione di tali infrastrutture. Il potere regolamentare dei Comuni, di cui all'art. 8, comma ultimo, della legge n. 36 del 2001, deve tradursi in regole ragionevoli, motivate e certe, poste a presidio di interessi di rilievo pubblico, ma non può dar luogo a un generalizzato divieto di installazione in determinate zone urbanistiche, in quanto ciò costituirebbe un'inammissibile misura di carattere generale, sostanzialmente cautelativa rispetto alle emissioni derivanti dagli impianti di telefonia mobile, in contrasto con l'art. 4 della legge n. 36 del 2001, che riserva allo Stato la determinazione, con criteri unitari, dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità. Inoltre, prima di adottare atti che comportino una sospensione sine die dei procedimenti autorizzatori, l'amministrazione comunale è tenuta a comunicare all'interessato i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza, ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241 del 1990, al fine di consentire il giusto contraddittorio procedimentale.