Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società D.A. 2012 a r.l. contro il provvedimento di Roma Capitale che ha disposto la chiusura dell'esercizio commerciale per occupazione abusiva di suolo pubblico, afferma il principio secondo cui il Sindaco, ai sensi dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, può legittimamente esercitare il potere discrezionale di ordinare la chiusura temporanea dell'esercizio commerciale, per un periodo non inferiore a cinque giorni, nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall'art. 20 del Codice della Strada. Tale potere può essere esercitato in via generale e preventiva attraverso un'ordinanza sindacale che disciplini i presupposti e le modalità di applicazione della sanzione, demandandone l'esecuzione ai competenti uffici amministrativi. La scelta di prevedere la sanzione della chiusura temporanea dell'esercizio, seppur nella misura minima, è ritenuta ragionevole e proporzionata dalla giurisprudenza amministrativa, in considerazione dell'esigenza di tutelare l'interesse pubblico alla massima fruibilità del territorio e alla salvaguardia del patrimonio pubblico, a fronte del fenomeno diffuso di occupazioni abusive di suolo pubblico a fini commerciali. Pertanto, l'adozione di un provvedimento di chiusura temporanea dell'esercizio, in assenza di un valido titolo concessorio, non configura un eccesso di potere né una violazione del principio di proporzionalità, risultando conforme alla normativa vigente e alle finalità di tutela dell'interesse pubblico perseguite dall'Amministrazione.