Cassazione penale Sez. V sentenza n. 54961 del 27 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:54961PEN

Massima

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Il concorso in associazione a delinquere si configura anche quando il soggetto, pur non partecipando direttamente all'esecuzione dei reati-fine, si inserisce consapevolmente nei meccanismi operativi dell'associazione, contribuendo ad aumentarne la forza e la capacità operativa, ovvero favorendone l'esistenza. A tal fine, è sufficiente che l'agente svolga un ruolo specifico, pregnante e fondamentale nell'operatività dell'associazione criminale, come quello di ricettatore o di soggetto incaricato dell'individuazione dei ricettatori, senza che sia necessario accertare un contributo materialmente apprezzabile e adeguato alla costituzione o al rafforzamento dell'associazione, né che siano stati effettuati sequestri a suo carico. L'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione criminosa possono essere desumibili dalla circostanza che l'associazione risulti ancora operativa al momento dell'adozione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/05/2016 del TRIB. LIBERTA' di SALERNO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO SETTEMBRE;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. GIOVANNI DI LEO;
Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr. Di Leo Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Salerno ha confermato la misura degli arresti…

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