Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4586 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4586PEN

Massima

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La falsa dichiarazione di possedere la cittadinanza italiana o di altro Paese dell'Unione Europea, al fine di ottenere indebitamente un beneficio pubblico, integra il reato di truffa aggravata, in quanto costituisce un artificio idoneo a indurre in errore l'ente erogatore e a conseguire ingiustamente l'erogazione. Tale condotta non può essere ricondotta al reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, in quanto la presentazione di una dichiarazione falsa o attestante cose non vere, pur integrando gli estremi di tale fattispecie, assume connotazioni di "artificio o raggiro" tali da farla rientrare nell'ambito applicativo del delitto di truffa aggravata. Ciò in quanto la norma sull'indebita percezione di erogazioni pubbliche ha carattere residuale rispetto alla truffa aggravata, essendo volta a reprimere condotte che non raggiungano la soglia di idoneità ingannatoria richiesta per la configurabilità di quest'ultima fattispecie. Pertanto, la valutazione circa la sussistenza dell'induzione in errore e della natura fraudolenta della condotta deve essere effettuata caso per caso, alla luce di tutte le circostanze che caratterizzano la vicenda concreta, senza che possa rilevare la mera "grossolanità" del falso, né la circostanza che il funzionario pubblico avrebbe potuto agevolmente rilevare la carenza del requisito della cittadinanza, in quanto tali elementi non escludono la configurabilità del delitto di truffa aggravata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI MILANO;

nei confronti di:

MA. MO. ;

contro la sentenza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Varese del 12 aprile 2007;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. Pietro Curzio;

udite le conclusioni del Procuratore generale presso la Corte di cassazione, che ha chie…

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