Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23237 del 27 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23237PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione a un'associazione di tipo mafioso, con ruoli di direzione e organizzazione, può essere desunta da gravi indizi di colpevolezza, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e il contenuto di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nelle attività illecite del sodalizio criminale, come la gestione di investimenti di denaro provenienti da reati, il recupero di crediti con modalità violente e minacciose, il sostegno economico a membri detenuti. Tali elementi, in assenza di manifeste lacune o incongruenze logiche nella motivazione del provvedimento cautelare, integrano il requisito dei gravi indizi di colpevolezza, non sindacabile in sede di legittimità se la valutazione del giudice di merito risulta congrua e coerente. Inoltre, la sussistenza delle esigenze cautelari, anche in virtù delle presunzioni di legge, può essere desunta dalla perdurante operatività del clan mafioso di appartenenza dell'indagato, senza che sia necessario un accertamento specifico della concretezza e attualità del pericolo di recidiva, ove la motivazione del provvedimento cautelare risulti adeguata e logicamente argomentata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/12/2018 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), ch…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.