Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40294 del 28 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:40294PEN

Massima

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Il reato di minaccia non sussiste quando la condotta ascritta all'imputato, pur contenendo espressioni offensive e intimidatorie, non sia idonea a prospettare concretamente un male ingiusto tale da turbare la libertà psichica della persona offesa. Ciò si verifica quando le frasi minacciose, valutate nel contesto in cui sono state pronunciate, si risolvano nell'evocazione di iniziative giudiziarie o di azioni comunque rientranti nell'esercizio di un diritto di critica o di difesa, senza che emerga l'intento di cagionare un pregiudizio ingiusto. In tali casi, la mera prospettazione di un intervento di un legale, anche se accompagnata da espressioni offensive, non integra gli estremi del reato di minaccia, in quanto non si configura una limitazione della libertà psichica della persona offesa mediante la prospettazione di un pericolo ingiusto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 17/07/2014 dal Tribunale di Udine;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Di Nardo Marilia, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata:
- quanto al reato di ingiuria, perche' il…

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