Consiglio di Stato sentenza n. 6049 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:6049SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un suolo rientra nell'ampia discrezionalità riconosciuta all'Amministrazione comunale nell'esercizio della potestà pianificatoria e conformativa dei suoli, senza che sia necessaria una specifica motivazione ulteriore rispetto ai criteri generali, di ordine tecnico-discrezionale, seguiti nell'impostazione del piano stesso. L'Amministrazione può legittimamente modificare in peius la destinazione urbanistica di un'area rispetto a quella pregressa, senza che ciò determini in capo al proprietario l'insorgere di alcuna aspettativa qualificata, salvo il caso di situazioni particolari che abbiano creato affidamenti meritevoli di specifica considerazione, come convenzioni di lottizzazione, accordi di diritto privato, aspettative nascenti da giudicati di annullamento di concessioni edilizie o di silenzio rifiuto su una domanda di concessione, ovvero la modificazione in zona agricola della destinazione di un'area limitata, interclusa da fondi edificati in modo non abusivo. La destinazione agricola di un suolo non deve necessariamente rispondere all'esigenza di promuovere specifiche attività di coltivazione, potendo essere concretamente volta a sottrarre parti del territorio comunale a nuove edificazioni, ovvero a garantire l'equilibrio delle condizioni di vivibilità, assicurando ai cittadini quella quota di valori naturalistici e ambientali necessaria a compensare gli effetti dell'espansione dell'aggregato urbano. L'Amministrazione comunale conserva la facoltà di adottare ulteriori prescrizioni a tutela di un suolo anche dopo il suo eventuale stralcio dal perimetro di un parco, al fine di perseguire obiettivi di conservazione e di limitazione dell'attività edificatoria diversi e ulteriori rispetto a quelli cui è preposta l'Autorità deputata alla salvaguardia di valori paesaggistici e ambientali. Ove l'Amministrazione abbia previsto la possibilità di compensazione urbanistica per un determinato suolo, il mancato riconoscimento di tale facoltà in favore del proprietario può integrare un vizio di disparità di trattamento, che richiede un esame specifico da parte del giudice.

Sentenza completa

N. 06693/2009
REG.RIC.

N. 06049/2011REG.PROV.COLL.

N. 06693/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello nr. 6693 del 2009, proposto dalla signora Nicoletta MANNINO, rappresentata e difesa dagli avv.ti Giuseppe Lavitola e Claudio Manzia, con domicilio eletto presso il primo in Roma, via Costabella, 23,

contro

- il COMUNE DI ROMA, in persona del Sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall’avv. Angela Raimondo, domiciliato per legge presso l’Avvocatura Capitolina in Roma, via del Tempio di Giove, 21,
- la REGIONE LAZIO, in persona del Presidente
pro tempore,
non costituita;

per l’annullamento e/o la totale riforma

della sentenza del T.A.R. del Lazio, Sezione Seconda, nr. 5662/08 del 20 febbraio 2008, …

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