Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Isola Beach S.r.l. avverso il provvedimento della Soprintendenza che aveva espresso parere contrario al mantenimento in sanatoria di talune opere realizzate dalla ricorrente, ha affermato il seguente principio di diritto: La valutazione di compatibilità paesaggistica di opere realizzate in assenza o difformità dell'autorizzazione paesaggistica è soggetta a un duplice regime: 1) Per le opere che determinano la creazione di nuove superfici utili o volumi, ovvero un aumento di quelli legittimamente realizzati, l'accertamento postumo della compatibilità paesaggistica è precluso ai sensi dell'art. 167, comma 4, lett. a) del d.lgs. n. 42/2004, non rientrando tali opere nelle ipotesi eccettuative previste dall'Allegato A al d.P.R. n. 31/2017 o nell'art. 45, comma 3, lett. a1) delle NTA del PPTR. 2) Per le opere che non determinano la creazione di nuove superfici utili o volumi, la Soprintendenza è chiamata a una valutazione di carattere discrezionale in ordine alla compatibilità dell'opera con l'intorno paesaggistico di riferimento, sindacabile dal giudice amministrativo nei limiti della effettiva sussistenza dei presupposti di fatto e dei generali parametri di congruità, logicità e razionalità della scelta, senza poter sostituire valutazioni semplicemente opinabili della P.A. Pertanto, la valutazione della Soprintendenza che ha ritenuto le opere realizzate dalla ricorrente in contrasto con i caratteri paesaggistici del sito vincolato, in quanto determinanti una "gravissima alterazione dei valori paesaggistici del sito", non presenta profili di manifesta illogicità, irrazionalità o contraddittorietà, e deve pertanto ritenersi immune dalle censure proposte.