Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34685 del 7 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34685PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. non richiede necessariamente il coinvolgimento del singolo partecipe in specifici reati-fine, essendo sufficiente il suo inserimento all'interno della compagine criminale, secondo modalità tali da poterne desumere la completa "messa a disposizione" dell'organizzazione mafiosa. Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante dell'agevolazione mafiosa di cui all'art. 7 L. 203/1991, è necessario che la condotta "aggravata" valga oggettivamente ad agevolare l'attività dell'associazione mafiosa di riferimento e che di tale obiettiva funzionalità l'agente sia consapevole. In sede di riesame cautelare, il controllo di legittimità della Corte di Cassazione è circoscritto all'esame del contenuto dell'atto impugnato per verificare la congruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, essendo sufficiente ai fini cautelari un giudizio di qualificata probabilità in ordine alla responsabilità dell'indagato. Pertanto, quando viene denunciato il vizio di motivazione del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, la Corte di Cassazione deve verificare se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, controllando la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), in atti generalizzato (OMISSIS), nato a

(OMISSIS); (OMISSIS), nato a (OMISSIS); da (OMISSIS), in atti generalizzato, e da (OMISSIS), in atti generalizzato;

avverso l'ordinanza emessa dal tribunale di Roma il 27.2.2015;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che…

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