Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51059 del 29 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:51059PEN

Massima

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La capacità di intendere e di volere dell'imputato, ai fini dell'imputabilità, non è esclusa né limitata dalla mera presenza di anomalie caratteriali, alterazioni o disarmonie della personalità, né da stati emotivi e passionali, salvo che questi ultimi non si inseriscano in un quadro più ampio di infermità mentale. Perché tali condizioni possano incidere sull'imputabilità, è necessario che presentino consistenza, intensità e gravità tali da condizionare in modo rilevante la capacità di comprensione e di autodeterminazione individuale, essendo eziologicamente legate al fatto criminoso contestato. Il delitto di atti persecutori si configura quando la condotta reiterata di minaccia e molestia determina nella vittima, alternativamente, un perdurante e grave stato di ansia o paura, un fondato timore per la propria incolumità o per quella di persona affettivamente legata, ovvero la costrizione ad alterare le proprie abitudini di vita, a prescindere dal mutamento effettivo delle stesse. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, ossia dalla volontà di porre in essere le condotte di minaccia o molestia, con la consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente necessari per l'integrazione della fattispecie. Ai fini della concessione della circostanza attenuante di cui all'art. 62 n. 6 c.p., il risarcimento del danno deve essere effettuato prima dell'inizio della discussione nel giudizio abbreviato, non essendo sufficiente l'attivazione successiva dell'imputato, anche se volta a riparare il danno. Il giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sull'aggravante contestata rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve valutare tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli emersi nel caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 54/2013 CORTE ASSISE APPELLO di MILANO, del 23/04/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza per il delitto capo B) l'aggravante di cui al capo A) e le circostanze attenuant…

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