Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 688 del 2019

ECLI:IT:CGARS:2019:688SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento di acquisizione ex art. 43 del d.P.R. n. 327/2001, pur determinando il consolidamento degli effetti traslativi della proprietà, non preclude la possibilità di contestare la liquidazione del danno, in quanto la mancata impugnazione di tale provvedimento entro il termine decadenziale non pregiudica il giudizio relativo al quantum spettante. Pertanto, l'azione risarcitoria per la perdita definitiva di un bene dovuta ad espropriazione per pubblica utilità rientra nella giurisdizione amministrativa e può essere proposta nel termine prescrizionale, senza che rilevi il successivo termine decadenziale introdotto dall'art. 30 c.p.a. Nel determinare il valore venale dell'area oggetto di acquisizione, il giudice deve tenere conto della destinazione urbanistica vigente al momento dell'adozione del provvedimento di acquisizione ex art. 43 e delle legittime attitudini edificatorie, senza che assumano rilievo i vincoli conformativi previsti da piani urbanistici solo successivamente approvati. Inoltre, il vantaggio derivante alle aree residue rimaste in proprietà del soggetto espropriato per la realizzazione dell'opera pubblica non può essere detratto dal risarcimento, in quanto tale vantaggio non si ricollega al fatto illecito dell'illegittima occupazione, ma al distinto fatto dell'esecuzione dell'opera. Infine, la declaratoria di incostituzionalità dell'art. 43 del d.P.R. n. 327/2001, sopravvenuta alla definizione della vicenda, non consente di estendere il risarcimento a voci di danno non contemplate dalla norma vigente al momento dell'adozione del provvedimento di acquisizione, in quanto ciò si tradurrebbe in una tardiva contestazione dell'ormai consolidato provvedimento.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/07/2019

N. 00688/2019REG.PROV.COLL.

N. 00821/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

in sede giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 821 del 2014, proposto da
Provincia di Ragusa, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Delfina Voria, Salvatore Mezzasalma, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Marta Barresi in Palermo, via Agrigento, 51;

contro

Opere Pie Riunite "E. Criscione Lupis, C. Boscarino e Famiglia e Carmelo Moltisanti", in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Giambattista Schininà, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Giuseppe Vetere in Palermo, via P.pe di Paternò,…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.