Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione può configurarsi anche quando l'attività criminosa sia incentrata su un unico affare commerciale, purché vi sia una struttura organizzativa stabile e un programma criminoso indeterminato, caratterizzato da una pluralità di condotte delittuose realizzate attraverso ruoli e compiti definiti tra i partecipi. L'accertamento della sussistenza dell'associazione a delinquere può fondarsi sulla valutazione complessiva degli elementi probatori, quali il numero di persone coinvolte, l'entità del giro d'affari, i mezzi predisposti per l'esecuzione del programma criminoso e la sua capacità di persistere oltre la commissione dei singoli reati-scopo. Il reato di esercizio di casa di prostituzione può concorrere con quello di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, non richiedendo il primo la presenza di una struttura associativa, ma soltanto l'esistenza di un soggetto che sovraintenda alla gestione della casa in posizione sovraordinata rispetto alle prostitute. Ai fini della configurabilità del reato di associazione per delinquere, non è necessario che il programma criminoso sia indeterminato nel tempo, essendo sufficiente che esso non sia predeterminato e sia suscettibile di evolversi e ampliarsi. La continuazione tra reati di esercizio di casa di prostituzione e reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione può essere esclusa qualora vi sia stata una interruzione dell'attività criminosa, anche per effetto delle restrizioni dovute alla pandemia, tale da far ritenere che si tratti di distinti episodi delittuosi. La revoca della sospensione condizionale della pena può essere disposta di diritto ai sensi del primo comma dell'art. 168 c.p. quando il condannato abbia riportato precedenti condanne divenute irrevocabili. L'aggravante del numero di persone offese si applica a qualsiasi ipotesi di reato prevista dall'art. 3 della legge n. 75 del 1958, non essendovi problemi di compatibilità. Il contributo di minima importanza nell'ambito dei reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione può essere escluso qualora il partecipe abbia svolto un ruolo assiduo e fattivo, occupandosi anche di nuovi reclutamenti e di attività accessorie.