Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14262 del 16 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:14262PEN

Massima

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Il diritto di legittima difesa non può essere invocato quando la reazione dell'agente, pur in presenza di un'aggressione, risulti sproporzionata e abnorme rispetto al pericolo corso, come nel caso in cui l'agente, pur non essendo oggettivamente in pericolo di vita o di grave danno, reagisca con l'utilizzo di un'arma da fuoco causando lesioni gravi alla persona offesa. In tali ipotesi, la sproporzione tra l'offesa subita e la reazione posta in essere esclude la configurabilità della scriminante della legittima difesa, anche nella forma putativa, in quanto la situazione di fatto che si presentava all'agente, caratterizzata dalla mancanza di un'aggressione armata e dalla semplice apposizione di una mano sul braccio da parte della persona offesa, non era idonea a ingenerare in lui un ragionevole e inevitabile convincimento di trovarsi in una situazione di legittima difesa. Pertanto, la reazione sproporzionata e abnorme dell'agente, che si concretizza nell'utilizzo di un'arma da fuoco in assenza di un pericolo attuale e grave, integra il reato di tentato omicidio, non potendo trovare giustificazione nelle scriminanti della legittima difesa, dell'eccesso colposo o della legittima difesa putativa. Inoltre, la pregressa ostilità tra le parti e il clima di conflittualità esistente tra le famiglie non possono essere valorizzati ai fini dell'integrazione della scriminante della provocazione, in quanto tale situazione non è idonea a giustificare la reazione sproporzionata e abnorme dell'agente. Infine, la gravità del fatto commesso, anche in considerazione di precedenti specifici dell'imputato, legittima l'applicazione della recidiva e l'irrogazione di una pena congrua e proporzionata alla responsabilità penale accertata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 410/2009 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 25/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

udito il P.G. in persona del Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

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