La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, di cui all'art. 275 c.p.p., comma 3, è prevalente, in quanto speciale, rispetto alla norma generale stabilita dall'art. 274 c.p.p., sicché se il titolo cautelare riguarda i reati previsti dall'art. 275 c.p.p., comma 3, detta presunzione fa ritenere sussistente, salvo prova contraria, i caratteri di attualità e concretezza del pericolo. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari e l'adeguatezza della misura cautelare, deve dare conto in modo adeguato e congruo delle ragioni poste a fondamento della decisione, senza che il sindacato di legittimità possa spingersi oltre il controllo della logicità e della coerenza della motivazione. Ove il giudice di merito abbia motivato in modo corretto e adeguato il proprio convincimento circa l'insufficienza degli elementi offerti dalla difesa per vincere le presunzioni di legge in ordine alla ricorrenza di esigenze cautelari, il ricorso per cassazione deve essere dichiarato inammissibile, non essendo ravvisabili vizi logici o giuridici nella decisione impugnata.