Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 1030 del 2017

ECLI:IT:TARTOS:2017:1030SENT

Massima

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Il piano paesaggistico regionale, in attuazione del d.lgs. n. 42/2004, può introdurre, in relazione alle attività estrattive, non solo prescrizioni d'uso, ma anche misure conservative che si risolvono in limitazioni o divieti, al fine di contemperare le esigenze produttive del privato con il preminente interesse pubblico di salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, rilevante ai sensi dell'art. 9 della Costituzione. Tali misure, pur potendo incidere sulla libertà di iniziativa economica, sono legittime ove rispondano a motivi imperativi di interesse generale, quali la protezione dell'ambiente e la razionale gestione del territorio, e siano adeguate e proporzionate, tenendo conto del fatto che il sacrificio delle risorse ambientali a fronte dello svolgimento di attività economiche private impattanti sul territorio è tollerabile a condizione che dallo svolgimento di quelle attività derivino vantaggi collettivi perlomeno apprezzabili. Il piano paesaggistico può quindi introdurre divieti assoluti di apertura di nuove cave o di ampliamento di quelle esistenti in determinate aree di particolare pregio paesaggistico-ambientale, come le zone montane oltre i 1.200 metri di altitudine, senza che ciò integri un'espropriazione indiretta, trattandosi di misure conservative di beni individuati in via generale dalla legge. Inoltre, il piano può prevedere un procedimento di valutazione di compatibilità paesaggistica delle attività estrattive, anche mediante il coinvolgimento di una commissione regionale dotata di specifiche competenze tecniche, senza che ciò comporti un indebito aggravio procedimentale, in quanto rispondente alle peculiarità dell'attività di cava e alle esigenze di tutela paesaggistica.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/08/2017

N. 01030/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01460/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1460 del 2015, proposto da:
Savema s.p.a. e Pellerano Marmi s.r.l., rappresentate e difese dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Firenze, via ((omissis)) n. 19;

contro

Regione Toscana, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Ufficio Legale della Regione Toscana in Firenze, piazza dell'Unità Italiana, n. 1;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Paesaggio, non costituito in giudizio;

nei confronti di

Parco Regionale delle Alpi Apuane, Comune di St…

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