Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21017 del 27 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21017PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, alteri o distrugga un atto pubblico al fine di ridurre l'entità della sanzione amministrativa o evitare la decurtazione dei punti dalla patente di guida, commette il reato di falso materiale in atto pubblico, anche qualora agisca per eliminare una situazione di errore. Tale condotta non può essere scriminata dalla mera invocazione di una norma regolamentare che consente all'organo accertatore di riemettere un verbale in caso di erroneità di quello inizialmente elevato, in quanto tale previsione si riferisce esclusivamente all'ipotesi di errore nell'identificazione dell'autore della violazione, e non a quella di modifica del contenuto dell'atto per finalità di favorire il destinatario. Inoltre, la contestazione della circostanza aggravante della qualità di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, di cui all'art. 476, comma 2, c.p., è legittima anche in assenza di un'esplicita menzione nel capo di imputazione, essendo sufficiente il riferimento alla norma incriminatrice. Infine, la riduzione della pena per il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, pur non essendo espressamente indicata, può desumersi dal calcolo complessivo della pena, mentre l'eventuale ulteriore diminuzione della stessa per la continuazione tra i reati deve essere adeguatamente motivata dal giudice, anche in relazione alla gravità della condotta tenuta dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato G - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/09/2020 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Lori Perla, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente al trattamento sanzionatorio, e il rigetto nel resto del ricorso;
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