Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1798 del 17 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:1798PEN

Massima

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Il diritto di critica, costituzionalmente garantito, può essere esercitato anche in forma aspra e pungente, purché rispetti i limiti della pertinenza, della continenza espressiva e della verità dei fatti. La critica non deve tramodare in un attacco gratuito alla sfera personale e professionale della persona oggetto della stessa, pena la perdita della scriminante di cui all'art. 51 c.p. e la configurazione del reato di diffamazione. Pertanto, la divulgazione di una denuncia contro un pubblico ufficiale, omettendo di riferire l'esito favorevole dei relativi procedimenti penale e disciplinare, integra gli estremi della diffamazione, in quanto la notizia risulta parziale e fuorviante. Analogamente, l'utilizzo di espressioni offensive e squalificanti, volte a colpire la competenza e la professionalità della persona criticata, anziché limitarsi a censurare il fatto oggetto di critica, eccede i limiti del legittimo esercizio del diritto di critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 12149/2007 CORTE APPELLO di TORINO, del 08/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del dott. MONETTI Vito che ha concluso per la inammissibilita' dei ricorsi.

La Corte di …

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