Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 915 del 2014

ECLI:IT:TARCZ:2014:915SENT

Massima

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Il provvedimento disciplinare adottato dall'amministrazione può essere legittimamente annullato in via di autotutela decisoria quando l'annullamento sia idoneo a soddisfare pienamente l'interesse del ricorrente, determinando la cessazione della materia del contendere. In tali casi, il giudice amministrativo, pur accertata la legittimità del provvedimento impugnato, non può pronunciare una decisione di merito, ma deve limitarsi a dichiarare la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di lite in considerazione della condotta dell'amministrazione che ha reso possibile la celere definizione del giudizio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'annullamento in autotutela di un provvedimento disciplinare impugnato, quando soddisfa pienamente l'interesse del ricorrente, determina la cessazione della materia del contendere, senza che il giudice possa pronunciarsi sul merito. In tali casi, il giudice deve limitarsi a dichiarare la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di lite in considerazione della condotta dell'amministrazione che ha reso possibile la celere definizione del giudizio. La massima si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. L'annullamento in autotutela di un provvedimento disciplinare impugnato può determinare la cessazione della materia del contendere, quando tale annullamento soddisfi pienamente l'interesse del ricorrente. 2. In tali casi, il giudice amministrativo non può pronunciarsi sul merito, ma deve limitarsi a dichiarare la cessazione della materia del contendere. 3. La compensazione delle spese di lite è giustificata dalla condotta dell'amministrazione che ha reso possibile la celere definizione del giudizio. 4. Il giudice, pur accertata la legittimità del provvedimento impugnato, non può pronunciare una decisione di merito, ma deve limitarsi a prendere atto della cessazione della materia del contendere. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Essa esprime il principio di diritto fondamentale emergente dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali, ed è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

N. 01243/2013
REG.RIC.

N. 00915/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01243/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1243 del 2013, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), elettivamente domiciliata presso lo Studio dell’avv. ((omissis))à, in Catanzaro, al corso Mazzini, n. 4;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del suo Ministro in carica, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro, domiciliato presso gli Uffici di questa, in Catanzaro, alla via G. da Fiore, 34;
Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza;

per l'annullamento

del provvedimento del Capo della Polizia dell’ 11 luglio …

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