Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5068 del 31 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5068PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio sindacato sulla motivazione della sentenza impugnata, è tenuto a verificare la completezza e la coerenza logica dell'argomentazione, senza poter procedere a una nuova valutazione del merito della vicenda processuale. Il controllo di legittimità sulla motivazione si limita pertanto all'accertamento della logicità e della congruità del percorso argomentativo seguito dal giudice di merito, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di appello, salvo i casi di manifesta illogicità o di travisamento della prova. Inoltre, la valutazione delle circostanze attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui decisione è censurabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o di motivazione apparente. Infine, l'individuazione del reato più grave ai fini della determinazione della pena nel reato continuato deve avvenire sulla base della pena edittale prevista per ciascuna fattispecie, in relazione alle specifiche circostanze in cui essa si è concretamente realizzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA F. P. - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS An - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS)

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS)

3. (OMISSIS), nato ad (OMISSIS)

4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS)

5. (OMISSIS), nato a in (OMISSIS)

6. (OMISSIS), nato ad (OMISSIS)

7. (OMISSIS), nato a (OMISSIS)

8. (OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso la sentenza del 06/12/2012 della Corte d'appello di Tor…

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