Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33003 del 7 agosto 2008

ECLI:IT:CASS:2008:33003PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, deve limitarsi a verificare la correttezza della lettura e dell'apprezzamento degli elementi probatori da parte del giudice del merito, senza poter procedere a un più penetrante riesame del contenuto e del valore indiziante delle singole dichiarazioni accusatorie, dovendo arrestare il proprio controllo al riscontro della logicità e plausibilità della risposta motivazionale. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice del merito, ma deve limitarsi a verificare che la motivazione del provvedimento impugnato sia immune da vizi logici o giuridici, senza poter sindacare il merito delle valutazioni compiute dal giudice di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 18.2.3008 da:

Avv. ((omissis)), difensore di GR. Vi., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza dell'1 febbraio 2008, del Tribunale di Palermo, in funzione di giudice del riesame;

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Letta la memoria difensiva contenente un motivo aggiunto;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis))o BRUNO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in perso…

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