Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il dovere di non applicazione della norma nazionale illegittima per violazione del diritto europeo si estende, oltre agli organi giudiziari, a tutte le articolazioni dello Stato membro, compresi gli organi delle Amministrazioni statali, degli enti territoriali e degli enti pubblici in generale, nonché ai soggetti ad essi equiparati, anche in caso di direttiva "self-executing". L'Amministrazione ha il potere-dovere di disapplicare la norma interna contrastante con il diritto europeo, senza che sia necessaria una previa pronuncia giurisdizionale di accertamento dell'incompatibilità comunitaria della legge nazionale. Ciò vale anche per il settore del commercio su aree pubbliche, in quanto rientrante nell'ambito di applicazione della direttiva 2006/123/CE ("Bolkestein"), trattandosi di un "bene limitato" rispetto al quale sussiste l'obbligo di indire procedure di evidenza pubblica a tutela della concorrenza per il mercato. Pertanto, l'Amministrazione è tenuta a non applicare la disciplina nazionale che prevede il rinnovo automatico delle concessioni di posteggi a rotazione per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, in quanto contrastante con il diritto europeo, e ad avviare le procedure finalizzate all'assegnazione delle concessioni nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, imparzialità, non discriminazione, mutuo riconoscimento e proporzionalità, fermo restando che le concessioni in essere mantengono efficacia fino al 31 dicembre 2023.