Consiglio di Stato sentenza n. 2028 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:2028SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento di decadenza dalla concessione di suolo pubblico è legittimo quando il concessionario abbia occupato una superficie maggiore di quella autorizzata e abbia realizzato sul suolo pubblico un manufatto integralmente diverso rispetto a quello per il quale il titolo all'occupazione era stato rilasciato. Tali condotte configurano un "abuso" del titolo concessorio, in violazione delle disposizioni concernenti l'utilizzazione del suolo pubblico concesso, ai sensi dell'art. 10, comma 1, del Regolamento comunale sulla COSAP. La decadenza costituisce in tal caso un provvedimento vincolato e dovuto per l'amministrazione, non essendo previsti margini di discrezionalità né obblighi di valutazione dell'interesse pubblico. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non determina l'annullamento del provvedimento di decadenza, in applicazione dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990, atteso che il contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso. Il rapporto concessorio di un bene pubblico implica un rapporto fiduciario tra ente concedente e soggetto concessionario, la cui violazione giustifica la pronuncia di decadenza. Pertanto, la gravità delle violazioni commesse dal concessionario, sia in termini di occupazione di una superficie maggiore di quella autorizzata, sia di realizzazione di un manufatto edilizio difforme da quello assentito, rende legittimo e proporzionato il provvedimento di decadenza adottato dall'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/03/2019

N. 02028/2019REG.PROV.COLL.

N. 01084/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1084 del 2016, proposto da
Società di Servizi Alberghiera "Victoria S.r.l.", in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Giovanni Galotta, Giuseppe Lepore, con domicilio eletto presso lo studio G. Lepore in Roma, via Polibio n. 15;

contro

Comune di Bagnara Calabra, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Giuseppe Giulio Romeo, con domicilio eletto presso lo studio Giulio Giuseppe Romeo in Roma, via G. Zanardelli, 36;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CALABRIA - SEZIONE STACCATA DI REGGIO…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.