Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28596 del 17 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:28596PEN

Massima

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Il giudice, in sede di convalida del provvedimento del questore che impone a taluno, ai sensi dell'art. 6, comma 2, della legge n. 401 del 1989, l'obbligo di presentarsi ad un ufficio o comando di polizia in coincidenza con lo svolgimento di manifestazioni sportive, deve verificare la sussistenza di tutti i presupposti legittimanti l'adozione dell'atto da parte dell'autorità amministrativa, compresi quelli imposti dalla circostanza che con esso si dispone una misura di prevenzione, quali la sussistenza di ragioni di necessità e urgenza, la pericolosità concreta ed attuale del soggetto, l'attribuibilità al medesimo delle condotte addebitate e la loro riconducibilità alle ipotesi previste dalla norma; il giudice deve altresì valutare la congruità e proporzionalità della durata della misura, che può essere ridotta se ritenuta eccessiva. In particolare, il giudice può fondare il proprio giudizio sulla pericolosità sociale del soggetto e sulla necessità della durata triennale del divieto sulla base di elementi quali i precedenti di polizia, la pregressa sottoposizione a misure di prevenzione, la gravità e la reiterazione delle condotte contestate, la capacità di osservare le prescrizioni inerenti al divieto di accesso, nonché la circostanza che il soggetto abbia fatto parte di un gruppo di tifosi che deliberatamente si era recato allo stadio pur in assenza di biglietto, aggredendo violentemente gli addetti ai controlli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 01/04/2011 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Novara;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Gastone Andreazza;

lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. D'Ambrosio Vito, che ha richiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

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