Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 696 del 2013

ECLI:IT:TARSA:2013:696SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio da parte del responsabile dell'abuso, successivamente all'impugnazione dell'ordinanza di demolizione, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente e la conseguente improcedibilità del ricorso. Ciò in quanto l'esercizio della facoltà di regolarizzare la propria posizione da parte del privato impedisce l'esercizio del potere repressivo dell'amministrazione, la quale dovrà riesaminare la questione dell'abusività dell'opera ai fini della verifica della sua sanabilità e adottare un nuovo provvedimento esplicito o implicito di accoglimento o di rigetto della domanda di condono. L'interesse del responsabile dell'abuso si sposta, pertanto, dall'annullamento del provvedimento sanzionatorio già adottato, all'eventuale annullamento del provvedimento (esplicito o implicito) di rigetto della domanda di condono. Conseguentemente, il ricorso avverso il provvedimento sanzionatorio diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

N. 00626/2000
REG.RIC.

N. 00696/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00626/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 626 del 2000, proposto dalla sig.ra ((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Salerno, c.so Garibaldi, 103;

contro

Comune di Amalfi, non costituito;

per l'annullamento

previa sospensione dell’efficacia,

dell’ordinanza prot. n. 132 del 27/12/1999, notificata in data 11 gennaio 2000, con la quale si ordina alla ricorrente la demolizione di opere ritenute abusive, alla via Palavena n. 13 del Comune di Amalfi, per essere state realizzate in violazione della legge n. 47/1985;…

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