Consiglio di Stato sentenza n. 7787 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7787SENT

Massima

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Il disegno urbanistico espresso da uno strumento di pianificazione generale, o da una sua variante, costituisce estrinsecazione di potere pianificatorio connotato da ampia discrezionalità che rispecchia non soltanto scelte strettamente inerenti all'organizzazione edilizia del territorio, bensì afferenti anche al più vasto e comprensivo quadro delle possibili opzioni inerenti al suo sviluppo socio-economico. Tali scelte non sono nemmeno condizionate dalla pregressa indicazione, nel precedente piano regolatore, di destinazioni d'uso edificatorie diverse e più favorevoli rispetto a quelle impresse con il nuovo strumento urbanistico o una sua variante. Le scelte di pianificazione urbanistica sono caratterizzate da ampia discrezionalità e costituiscono apprezzamento di merito sottratto al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. In occasione della formazione di uno strumento urbanistico generale, le decisioni dell'amministrazione riguardo alla destinazione di singole aree non necessitano di apposita motivazione, oltre quella che si può evincere dai criteri generali - di ordine tecnico discrezionale - seguiti nell'impostazione del piano stesso. L'onere di motivazione gravante sull'Amministrazione in sede di adozione di strumenti urbanistici, anche sovracomunali, è di carattere generale e risulta soddisfatto con l'indicazione dei criteri principali che sorreggono le scelte effettuate, potendo la motivazione desumersi anche dai documenti di accompagnamento all'atto di pianificazione urbanistica e, più in generale, dagli atti del procedimento. Pertanto, le scelte di pianificazione urbanistica, anche riguardanti la destinazione di singole aree, rientrano nell'ampia discrezionalità dell'ente esponenziale della comunità locale e non sono sindacabili dal giudice amministrativo, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità, non ravvisabili nel caso di specie in cui le scelte risultano coerenti con le finalità di fondo del nuovo piano regolatore di aprire, seppure nel sacrificio dei privati, i gioielli storico-artistici esistenti nel tessuto urbano alla fruizione anche pubblica, migliorando la qualità della città sotto il profilo ambientale, di luogo di lavoro, di studio e di vita.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/09/2024

N. 07787/2024REG.PROV.COLL.

N. 08105/2020 REG.RIC.

N. 08107/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8105 del 2020, proposto dai signori -OMISSIS-, rappresentati e difesi dagli avvocati Natalia Paoletti, Nicolo' Paoletti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Natalia Paoletti in Roma, via Barnaba Tortolini n.34;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Nicola Sabato, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Regione Lazio, non costituita in giudizio;

sul ricorso numero di registro generale 8107 del 2020, proposto dai signori -O…

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