Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38836 del 20 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38836PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di somme di denaro depositate presso banche richiede la preventiva individuazione del rapporto di pertinenza tra tali beni e il reato per il quale si procede, dovendo trattarsi di denaro che costituisca il prodotto, il profitto o il prezzo del reato oppure che sia servito a commetterlo o sia comunque concretamente destinato alla commissione dello stesso. Il sequestro non può colpire, in modo indistinto e generico, beni o somme di denaro dell'indagato o dell'imputato, ma solo quelli legati dal rapporto di pertinenzialità al reato, di cui deve darsi atto nella motivazione del provvedimento. Pertanto, la mera genericità e astrattezza delle considerazioni sulla sussistenza di tale nesso di pertinenzialità rende la motivazione meramente apparente e determina l'annullamento del provvedimento di sequestro con rinvio al giudice per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/03/2019 del TRIB. LIBERTA' di PAVIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FABIO DI PISA;
sentite le conclusioni del PG Dott. DALL'OLIO MARCO, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito l'Avvocato (OMISSIS), per parte ricorrente, il quale ha concluso insistendo per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Pavia, con ordinanza in data 27/03/20…

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