Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il giudice di appello, nel decidere sull'opposizione a un'ordinanza-ingiunzione amministrativa, deve verificare la sussistenza dei presupposti normativi per l'applicazione della sanzione, senza poter ritenere sufficiente il mero dato formale dell'avvenuta irrogazione della stessa da parte dell'autorità competente. In particolare, il giudice è tenuto a esaminare nel merito la fattispecie concreta, accertando l'effettiva sussistenza degli elementi costitutivi della violazione sanzionata, nonché la conformità dell'azione amministrativa ai principi di legalità, proporzionalità e ragionevolezza. Ciò al fine di assicurare una tutela effettiva dei diritti e degli interessi del destinatario del provvedimento sanzionatorio, il quale può legittimamente contestare non solo profili formali, ma anche la fondatezza sostanziale dell'addebito mosso a suo carico. Il giudice, pertanto, non può limitarsi a una mera verifica della regolarità formale del procedimento, ma deve procedere a un'autonoma valutazione della vicenda, senza vincoli derivanti dalla previa adozione dell'ordinanza-ingiunzione, al fine di accertare la correttezza e la legittimità dell'azione amministrativa. Solo in tal modo può essere garantito il diritto di difesa del destinatario della sanzione e assicurato il rispetto del principio del contraddittorio, quale corollario del più ampio principio del giusto processo.