Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mancanza di una valida ed efficace dichiarazione di pubblica utilità, con l'indicazione dei termini ex art. 13 della legge n. 2359 del 1865, rende l'occupazione di un bene privato da parte della pubblica amministrazione illecita sin dal suo inizio, configurando una situazione di carenza di potere che incide negativamente sia sul decreto di occupazione temporanea che su quello di esproprio, rendendo inidonei gli atti adottati in carenza di potere a sottrarre alla parte privata la disponibilità del bene. In tal caso, il proprietario conserva il diritto dominicale sul bene e può agire per ottenere la restituzione dello stesso o il risarcimento del danno, secondo le previsioni degli artt. 2043 e 2058 c.c., con diritto di ottenere dal giudice ordinario, previa disapplicazione degli atti adottati in carenza di potere, la restituzione dell'immobile o il risarcimento del danno per l'occupazione illegittima e la trasformazione irreversibile del bene. L'amministrazione, tuttavia, può ancora procedere all'acquisizione del bene mediante l'applicazione dell'art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001, con la conseguente liquidazione del relativo indennizzo.