Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26183 del 3 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26183PEN

Massima

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L'erroneo riconoscimento di una circostanza aggravante, pur comportando una qualificazione giuridica del fatto in termini di maggiore gravità, non determina un concreto interesse dell'imputato all'impugnazione della sentenza quando tale aggravante sia stata neutralizzata dal riconoscimento di attenuanti generiche e non abbia inciso sulla determinazione della pena finale. In tali casi, l'interesse all'impugnazione è escluso in quanto l'annullamento con rinvio della sentenza non potrebbe comunque condurre a un risultato più favorevole per il ricorrente. L'interesse all'impugnazione per l'esclusione di una circostanza aggravante, anche se bilanciata in termini di equivalenza o prevalenza dalle attenuanti, sussiste solo ove tale esclusione possa avere effetti concreti sulla determinazione della pena, qualificando il fatto in termini di minore gravità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Relatore

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. PATERNÒ RADDUSA Benedetto - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Di.Ve., nato in G il (omissis);
avverso la sentenza del 15/03/2023 della Corte di appello di Genova;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
lette le conclusioni del pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Nell'interesse di Di.Ve. il difensore ha proposto ricorso avverso la sentenza indicata in epigrafe con la quale la Corte di appello di Genova ha confermato quella emessa…

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