Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4863 del 2016

ECLI:IT:TARNA:2016:4863SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di annullamento della D.I.A. e di diniego delle istanze di accertamento di conformità e di autorizzazione alla rimessione in pristino, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In caso di provvedimento plurimotivato, l'accertamento della sussistenza anche di una sola delle ragioni giustificatrici è sufficiente a sorreggere il provvedimento, rendendo inammissibili per difetto di interesse le doglianze avverso le restanti ragioni. 2. Gli interventi di demolizione e ricostruzione con incremento di volume e superficie rispetto al manufatto preesistente non rientrano nella categoria della ristrutturazione edilizia, ma sono soggetti al regime del permesso di costruire, con conseguente applicazione della relativa sanzione in caso di abuso. 3. La valutazione circa la possibilità di applicare la sanzione pecuniaria in luogo di quella ripristinatoria costituisce una mera eventualità della fase esecutiva dell'ordine di demolizione, successiva all'adozione dello stesso, e non può essere richiesta come vizio dell'ingiunzione demolitoria. 4. Per gli abusi edilizi realizzati in aree vincolate dopo la modifica dell'art. 167 del d.lgs. n. 42/2004, l'Amministrazione è obbligata a comminare la sanzione demolitoria, senza possibilità di scelta tra questa e la sanzione pecuniaria. 5. In presenza di un'opera abusivamente realizzata, l'Amministrazione non è tenuta a una preventiva valutazione della sua sanabilità in assenza di apposita istanza dell'interessato, essendo l'accertamento di conformità rimesso alla libera scelta del destinatario dell'ordine di demolizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/10/2016

N. 04863/2016 REG.PROV.COLL.

N. 01820/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1820 del 2013, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difeso dall'avvocato ((omissis)) C.F. NGLNRC56E21F839B, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, via Cervantes, 64;

contro

Comune di Somma Vesuviana non costituito in giudizio;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesistici e del Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Napoli e Provincia, rappresentati e difesi per legge dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, con domicilio eletto per legge presso la stessa in Napoli, in Via Diaz 11.

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