Il danneggiamento semplice, a seguito della nuova formulazione introdotta dal Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 7, articolo 2, risulta degradato a mero illecito civile. Pertanto, la sentenza di condanna per tale reato, divenuta esecutiva, deve essere annullata senza rinvio in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato, con conseguente revoca delle statuizioni civili. Ciò non preclude alla parte civile di agire ex novo nella sede naturale per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile. Il giudice di legittimità può rilevare d'ufficio l'intervenuta "abrogazione" della norma incriminatrice, in applicazione dell'articolo 673 c.p.p., senza necessità di una specifica indagine fattuale che comporti l'accesso agli atti, non consentito al giudice di legittimità. La tardività della querela, inoltre, può essere rilevata in sede di legittimità solo se risulta dalla sentenza impugnata o da atti da cui sia desumibile immediatamente ed inequivocabilmente, senza necessità di una specifica indagine fattuale.