Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa all'annullamento di un'ordinanza sindacale che vietava la sperimentazione e l'installazione della tecnologia 5G sul territorio comunale e di una successiva ordinanza che ne disponeva la sospensione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il Sindaco, nella sua qualità di Ufficiale di Governo, può adottare ordinanze contingibili e urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini. Tuttavia, tale potere è sottoposto a stringenti requisiti di motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti di contingibilità, urgenza e pericolo grave per la pubblica incolumità, non essendo sufficiente la mera esigenza di adottare un regolamento comunale sulla materia. 2. La materia degli impianti di telecomunicazioni e della disciplina delle emissioni elettromagnetiche non rientra nella competenza comunale, essendo riservata allo Stato. Pertanto, il Comune non può, nemmeno mediante ordinanze contingibili e urgenti, introdurre limitazioni o moratorie alla localizzazione di tali impianti, in quanto ciò violerebbe l'art. 8, comma 6, della legge n. 36/2001, come modificato dal D.L. n. 76/2020. 3. Decorsi i termini di legge per l'adozione di un provvedimento di diniego da parte del Comune sulla SCIA presentata dall'operatore di telecomunicazioni, si forma il silenzio-assenso e il Comune può intervenire sul titolo legittimamente acquisito solo mediante l'esercizio del potere di autotutela, nel rispetto delle garanzie formali e sostanziali previste dalla legge.