Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28910 del 19 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28910PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato, pur potendo manifestarsi attraverso forme differenziate e atipiche della condotta criminosa, richiede la dimostrazione di un contributo causale specifico alla perfezione del reato cui si correla la condotta atipica. La responsabilità penale per la consumazione di una condotta concorsuale "atipica" non può fondarsi sulla mera prova di un apporto stabile all'organizzazione funzionale alla commissione di una serie di reati, ma necessita della dimostrazione di un nesso causale efficiente tra la condotta del concorrente e le singole azioni delittuose realizzate dagli altri concorrenti. L'elemento distintivo tra il delitto di associazione per delinquere e il concorso di persone nel reato continuato risiede nel carattere dell'accordo criminoso, che nel concorso si concretizza in via meramente occasionale ed accidentale, essendo diretto alla commissione di uno o più reati - anche nell'ambito di un medesimo disegno criminoso - con la realizzazione dei quali si esaurisce l'accordo e cessa ogni motivo di allarme sociale, mentre nel reato associativo risulta diretto all'attuazione di un più vasto programma criminoso, per la commissione di una serie indeterminata di delitti, con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, anche indipendentemente e al di fuori dell'effettiva commissione dei singoli reati programmati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/01/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RECCHIONE SANDRA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CENICCOLA ELISABETTA che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
L'avv. (OMISSIS) presente insisteva per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Milano confermav…

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