Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33507 del 10 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33507PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di estorsione aggravata dall'appartenenza all'associazione mafiosa denominata "Cosa Nostra" è legittima quando le prove, pur non essendo costituite da dichiarazioni dirette, risultano comunque gravi, precise e concordanti, tali da consentire di ritenere provata la responsabilità dell'imputato. Ciò anche quando vi siano dichiarazioni rese in altri procedimenti che appaiano in contrasto con quelle acquisite nel processo, in quanto il giudice di merito ha il potere di valutare autonomamente la credibilità e l'attendibilità delle fonti di prova, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo il controllo sulla congruità e logicità della motivazione. Inoltre, l'aggravante dell'agevolazione dell'attività dell'associazione mafiosa è configurabile quando l'imputato abbia agito avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p., a prescindere dalla prova di un diretto collegamento tra il fatto specifico e l'organizzazione criminale, essendo sufficiente che l'imputato abbia agito in ragione della sua appartenenza all'associazione. Infine, la determinazione della pena, nel rispetto dei principi di proporzionalità e adeguatezza, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI M. - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 650/15 della Corte d'appello di Caltanisetta, 1 sezione penale, del 16.07.2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Margherita B. Taddei;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'…

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