Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16254 del 17 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16254PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo più ampio rispetto al diritto di cronaca, non legittima l'utilizzo di espressioni che si risolvano in una mera denigrazione della persona, oltrepassando i limiti della continenza imposti anche all'esercizio di tale diritto. Pertanto, la scriminante del diritto di critica non può essere invocata quando la condotta dell'agente trasmoda in aggressioni gratuite, non pertinenti ai temi in discussione ed integranti l'utilizzo di "argumenta ad hominem", volti a screditare l'avversario mediante l'evocazione di una sua presunta indegnità o inadeguatezza personale, piuttosto che a criticarne i programmi e le azioni. Inoltre, la valutazione complessiva delle condotte, anche sotto il profilo della loro gravità, può legittimamente condurre il giudice a negare il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, in assenza di una effettiva resipiscenza o rivalutazione critica da parte dell'imputato. Infine, la determinazione della pena nel rispetto dei criteri di cui agli articoli 132 e 133 c.p. rientra nella discrezionalità del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o carenza motivazionale, che non ricorre nel caso in esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREEGORIO Eduardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/06/2022 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dott. GIOVANNI DI LEO, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Milano ha confermato la decisione di primo grado, con la qu…

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