Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29560 del 10 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:29560PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto solo se la motivazione del provvedimento giudiziale rispetta i requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza, essendo necessario che il giudice esamini e valuti in modo esplicito e analitico tutti gli elementi probatori e le deduzioni difensive rilevanti ai fini della sussistenza dei presupposti per l'adozione della misura cautelare reale. In particolare, il giudice è tenuto a verificare la sussistenza del fumus boni iuris in relazione alla partecipazione dell'indagato all'associazione criminosa e alla commissione dei reati-fine contestati, nonché la sproporzione tra il valore dei beni sequestrati e i redditi dichiarati e percepiti dall'indagato, motivando in modo puntuale e congruo in ordine a tali aspetti. L'omissione di una siffatta motivazione integra il vizio di violazione di legge, comportando l'annullamento del provvedimento di sequestro con rinvio al giudice per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 27/5/2014 del Tribunale per il riesame di Catanzaro;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore, avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ri…

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