Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10714 del 16 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10714PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della misura cautelare della custodia in carcere, afferma che il vaglio logico e puntuale delle risultanze processuali operato dal giudice del merito non consente di muovere critiche né di operare diverse scelte di fatto. Le valutazioni del giudice del riesame in punto di gravità del quadro indiziario e di sussistenza delle esigenze cautelari, fondate su motivazione congrua e priva di vizi logico-giuridici, sono incensurabili in sede di legittimità. In particolare, la modalità della condotta tenuta in occasione del reato può essere legittimamente presa in considerazione dal giudice per il giudizio sulla pericolosità sociale dell'indagato, oltre che sulla gravità del fatto, e il precedente penale a carico dell'indagato, anche se per reato diverso, è rilevante ai fini della valutazione della sua pericolosità sociale e della conseguente applicazione della misura cautelare più grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Be. Al. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale per il riesame di Roma, in data 28/7/2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

Osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza in data 28/7/2010, il Tribunale di Ro…

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